Spadafora è una nobile famiglia siciliana di cui le prime tracce certificate risalgono al 1230. Il fondatore dell’azienda agricola è don Pietro dei Principi di Spadafora, che riceve in eredità la tenuta dallo zio, agricoltore e allevatore di cavalli da corsa. La tenuta subisce parecchi danni durante il terremoto del 1968 ma don Pietro ricostruisce e riqualifica dell’azienda, rivalutando i vitigni autoctoni e portando in Sicilia altri vitigni destinati alla nascita di vini di qualità. L’attuale proprietario è Francesco Spadafora, figlio di don Pietro, e poi di Enrica Spadafora, la figlia. La storia del vino Spadafora in bottiglia inizia quasi vent’anni fa, nell’estate del 1988, quando dalla campagna di Mussomeli, proprietà di famiglia nell’entroterra siciliano dove la famiglia coltivava il grano, il proprietario si trasferisce a Virzì per occuparsi delle vigne, trasformando l’uva in vino. Qui Francesco Spadafora inizia a capire le differenze tra le diverse vinificazioni e quali uve rendono di più in questo territorio e inizia a piantare le uve che meglio si erano ambientate in quell’area area. Dopo assaggi e prove, nel 1993 decide di vinificare solo con l’uva coltivata in questa terra e viene prodotta la prima bottiglia che prende ovviamente il nome del padre: Don Pietro. E’ una sfida vinta in un territorio, Virzì, dove per quarant’anni si è venduta uva alle cantine sociali oppure vino venduto sfuso. L’uva coltivata in azienda viene raccolta a mano e arriva in cantina in piccoli carrelli di circa sei quintali in circa dieci, quindici minuti dal taglio, così da essere lavorata immediatamente. La cantina è stata costruita secondo il modello francese, diffuso primi del ‘900 in Sicilia. Le vasche sono state ristrutturate dopo il terremoto del Belice nel 1968. La prima vinificazione e le prime prove risalgono agli anni ’90 ‘con le prime ristrutturazioni di quattro vasche da 170 ettolitri per poi arrivare a 27 vasche. Nella cantina si trovano anche barrique da 225 litri e botti da 25 ettolitri, per ora con Nero d’Avola e Syrah. Oggi l’azienda coltiva 95 ettari di vigneto suddivisi su una proprietà di 180 ettari ad un’altitudine variabile tra i 200 e i 400 metri sopra il livello del mare dove, dopo i primi esperimenti, sono state piantate quelle uve che potevano dare solo la qualità ricercata dal proprietario: Catarratto, Grillo, Inzolia e Chardonnay fra le bianche e Syrah, Cabernet, Merlot e Nero d’Avola fra le uve nere.

Esaurito
25,00

Uve:  Catarratto 50% e Grillo 50% Anno:  2017 Gradazione alcolica:  14% Formato: 50 cl