Michele Satta e i nettari toscani in zona Bolgheri.

Per Michele Satta la passione per il vino e le vigne ha radici lontane nel tempo perché è del 1974 il primo stage in una vigna dopo la laurea in Agraria e nello spazio perle sue origini sarde trapiantate in terra di Toscana. Sul campo impara l’agricoltura a 360 gradi, dall’osservazione del tempo al ciclo della pianta ma soprattutto impara che la cultura contadina è un immenso patrimonio di unità con la natura e di rispetto del territorio. Dalla sua prima vendemmia nel 1983 in vecchie vigne prese in affitto, alla sua prima vigna nel 1991 Michele ha sempre voluto produrre un vino fedele al Sassicaia e Ornellaia ma che esprimesse anche la sua visione e la sua esperienza in vigna. Ecco perché affianca al Cabernet Sauvignon e al Merlot le uve di Sangiovese e Syrah che meglio esprimono il terroir mediterraneo di Bolgheri: nasce in questo modo il Piastraia che con la vendemmia del 2012 diventa “Bolgheri Superiore”. Abbiamo assaggiato per la prima volta i suoi vini lo scorso anno, a Piacenza Expo, tra i Vignaioli indipendenti, spinti dalla passione per i vini toscani assaggiamo il suo Bolgheri e ne siamo rimasti talmente entusiasti da volerci prendere una pausa dalla frenesia della Fiera e dai nostri impegni milanesi e siamo andati quindi a trovare Giacomo, il figlio di Michele, nella sua casa di Castagneto Carducci. Con lui, sempre gentile e ospitale, riprendiamo il discorso interrotto: entriamo nella sala per le degustazioni, con un’ampia terrazza circondata dai pini marittimi e, sullo sfondo, l’isola di Capraia e la Corsica. Uno spettacolo che riconcilia con se stessi, come i suoi vini dal Bolgheri già assaggiato in fiera a uno Syrah in purezza per poi arrivare al Cavaliere, che secondo il padre Michele è la massima espressione del Sangiovese prodotto dai Satta. Ma la reale sorpresa della nostra visita che ci eravamo persi in Fiera è stata un fresco calice di Giovin Re un bianco barricato di un vitigno di origine francese, il Viognier, poco diffuso in Italia che lo rende particolare di per sé. E il barricato fa il resto! Provatelo anche voi e fateci sapere.

 

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