La storia della famiglia Revello nasce nel primo dopoguerra quando Giovanni Revello, Caterina Tezzo e i figli, Ercole, Maria e Giacomo Revello, si trasferiscono nella frazione Annunziata di La Morra dove diventano fittavoli di una cascina della Parrocchia di S. Martino di La Morra e dove iniziano a reimpiantare alcuni vigneti. Ma è alla fine degli anni 60 che la famiglia Revello vinifica una parte del raccolto: nasce la prima bottiglia di Barolo dell’azienda “Giovanni Revello & Figli” e acquista alcuni terreni nel cru Gattera utilizzandone una parte per costruire la cascina in cui si trasferisce l’intera famiglia. Nel 1990 un’altra svolta importante: i figli Lorenzo e Carlo decidono di rilevare l’azienda di famiglia, affiancando all’attività vitivinicola un agriturismo a conduzione famigliare, con il supporto di Elio Altare che offre il suo sostegno e entusiasma i due fratelli che decidono di seguire i suoi insegnamenti, facendo compiere ai vini un grande salto di qualità. Nel 1994 la vigna Giachini viene, per la prima volta, vinificata a parte e si produce la Barbera d’Alba Ciabot du Re. Nel 1997 la vigna Conca inizia ad essere vinificata a parte e nello stesso anno nasce il progetto ONLUS “L’Insieme” portato avanti da 8 produttori, ognuno dei quali produce il proprio vino “L’Insieme” con i vini migliori della propria azienda: ad ogni bottiglia prodotta vengono versate 5 euro su un fondo che l’11 novembre di ogni anno viene devoluto in beneficienza. La vigna Gattera inizia ad essere vinificata a parte e, poco dopo, vengono acquistate le prime botti da 15 ettolitri: dal 2001 il Barolo Gattera verrà affinato in botte grande. Solo due anni fa i fratelli Lorenzo e Carlo decidono di dividere l’azienda per favorire l’inserimento dei rispettivi figli nelle aziende, unite da una unica filosofia produttiva: un grande vino nasce in vigna. Per questo motivo i “Fratelli Revello “ curano personalmente i loro vigneti, nel rispetto continuo della natura. Da anni l’azienda ha scelto di praticare una viticoltura sostenibile, effettuando pochi e mirati trattamenti, principalmente a base di zolfo e rame e abbandonando l’uso di diserbanti e insetticidi. Per avere un’alta qualità delle uve, e quindi del vino, vengono effettuati due diversi diradamenti nei mesi estivi, lasciando sulla pianta circa il 50-60% dei grappoli e questo permette di avere una maggiore concentrazione di zuccheri, polifenoli all’interno dell’acino. L’approccio alla vinificazione è di stampo “moderno”, con una macerazione di circa una settimana in rotofermentatori a temperatura controllata e costante di circa 28-30 gradi e utilizzando solo lieviti indigeni. La fine della fermentazione alcolica avviene in vasche d’acciaio verticali in assenza di bucce e vinaccioli. La fermentazione malolattica, per i vini a lungo affinamento, avviene in legno. Per gli affinamenti vengono utilizzate prevalentemente barrique di rovere francese, con una percentuale di legno nuovo che negli anni è andata diminuendo. Per scelta, non vengono effettuate chiarifiche o filtrazioni ai vini in modo che possano mantenere ogni sfumatura intatta. Questo è un approccio alla vinificazione che vuole produrre Barolo adatti a un lungo invecchiamento in bottiglia, ma che possono essere apprezzati anche giovani.

18,00

Uve: Nebbiolo 100% Anno: 2022 Gradazione: 14% vol. Formato: 75 cl