Brunello, il vino all’occhiello di Montalcino

In una selezione davvero prestigiosa non può mancare il Brunello di Montalcino, considerato ad oggi tra i migliori vini italiani e orgoglio della tradizione dei grandi vini toscani di qualità. La prima grande annata ufficiale del Brunello fu nel 1888 di cui pare esista ancora qualche esemplare! Ma senza bisogno di scovare queste rarità sicuramente le vendemmie del 2015 e del 2016 garantiscono vini eccellenti.

Il Brunello è il frutto di studi di un viticoltore intraprendente, il chimico e farmacista Clemente Santi, che a metà Ottocento seleziona il vitigno Sangiovese Grosso, che ha resistito in modo più massiccio filossera e che ritiene il più indicato a produrre vino di qualità. Così, già nel 1870 a Siena vengono presentate alcune bottiglie della vendemmia del 1865 che danno il via a innumerevoli esperimenti per ottenere un vino superiore da invecchiamento. Fino ai primi del Novecento il Brunello è conosciuto solo da pochi intenditori e solo dopo la seconda guerra mondiale vennero fissate alcune regole di produzione, così da dare nuovo impulso alla produzione vitivinicola della zona.

Questo vino è ottenuto da uve di Sangiovese, un vitigno che per tradizione a Montalcino (Siena) viene chiamato “Brunello” e segue un disciplinare ben preciso: prima di essere messo in commercio esattamente il 1° gennaio di ben 5 anni dopo la vendemmia, il vino passa almeno 2 anni in botte di legno e almeno 4 mesi in bottiglia. Per le sue caratteristiche il Brunello di Montalcino è in grado di reggere lunghi periodi di invecchiamento che vanno, secondo l’annata, dai 10 ai 30 anni e va conservato correttamente: bottiglie coricate, in luogo fresco e a temperatura costante.

Il Brunello di Montalcino è un vino dal colore granata, limpido e brillante. Ha un profumo intenso e persistente con note di sottobosco, legno aromatico, piccoli frutti e vaniglia. In bocca è asciutto, elegante e dall’aroma persistente. Si abbina alla perfezione con piatti molto strutturati di carni rosse e selvaggina, magari con funghi e tartufo e anche con formaggi stagionati. Inutile dire che un vino così è un ottimo vino da meditazione. Va servito a una temperatura di 18-20°C in ampi bicchieri per coglierne tutti gli aromi: se la bottiglia è molto datata è meglio utilizzare il decanter per ossigenarlo al meglio.

Buona degustazione!

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