Paolo Patruno, il dottore del vino

Dal nostro primo incontro al FIVI 2018 per noi Paolo della Tenuta Patruno Perniola è il nostro “dottore” del vino, perché ha lasciato la professione di medico per dedicarsi alla sua terra, alla Tenuta e alla produzione di vini legati al territorio come il Primitivo e la Verdeca. In lui abbiamo trovato da subito un preciso, appassionato e dettagliatissimo narratore di tutto ciò che accade nella sua Tenuta, che cura personalmente. Infatti non si limita a descrivere l’andamento della produzione e del raccolto ma sorride orgoglioso quando ci parla dei suoi vini e della cura che mette in ogni angolo della Tenuta. Paolo è una di quelle persone che non finiresti mai di ascoltare perché, con semplicità, ti descrive il frutteto e le piante a cui sua madre tiene tantissimo e che sono fondamentali per le api che producono il miele della Tenuta e ti coinvolge al punto che in un attimo sono in Puglia e passeggio con lui tra i filari mentre mi parla del sovescio in modo preciso, descrivendo la genialità di una concimazione totalmente naturale grazie all’azoto presente nelle leguminose. Seguo il racconto fino alla cantina, annuso il mio calice e quei profumi li sento davvero nel Primitivo Riserva che si chiama “1821”, anno in cui è stata costruita parte della Tenuta, e che giustamente è l’orgoglio di Paolo. Per noi è una meraviglia che trova subito il posto d’onore nel carrello anche se abbiamo appena iniziato il giro. Ovviamente anche gli altri vini hanno una storia: come il “Marzagaglia”, altro primitivo che oltre a prendere il nome della contrada della Tenuta ricorda un fatto accaduto nel 1920 noto come la “strage di Marzagaglia”. O come “Lenos” che in greco antico ma anche nel dialetto di Gioia del Colle significa torchio o lo “Striale” che sempre in dialetto indica i covoni di grano. Questo è un ricordo della mietitura fatta a mano dai nonni di Paolo e dell’usanza di bere un bicchiere di vino bianco prima di sedersi tutti a tavola. Questa Tenuta non è solo una cantina, è il recupero del ricordo, la conservazione del sapere tramandato da generazioni e un luogo da visitare, sia fisicamente sia attraverso il loro vino.

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