Le Sode di Sant’Angelo, il cuore della Maremma

É ufficialmente iniziata la primavera! E se non sempre si può buttare 4 vestiti in una sacca e partire per il fine settimana sicuramente si può viaggiare con la mente. Vi porto in Toscana, in una assolata giornata di agosto, su una collina dove la vista mozzafiato spazia a 360 gradi nel cuore della Maremma… ci siete? Ecco lì c’è Francesco, l’enologo di Le Sode di Sant’Angelo, una meravigliosa realtà nata nel 2001 dal desiderio di Luca Purgatorio di trovare il luogo ideale per allevare vitigni di altissima qualità. Alla fine di una stradina sterrata circondata da un fitto bosco si arriva proprio al sogno di Luca diventato realtà, affacciato sul golfo di Follonica. Un sogno gestito e curato in maniera quasi maniacale da Francesco e dal team che non lascia nulla al caso: da bravo chimico, Francesco controlla e testa i terreni e le uve in modo da ottenere il meglio da entrambe, nel pieno rispetto dell’ambiente.

Ogni vigna ha la sua corretta esposizione al sole e alla brezza che arriva dal mare e i terreni sono qualcosa di meraviglioso: già noti ai tempi degli Etruschi per i giacimenti di minerali e gesso, i terreni che compongono le vigne sono ricchi di silicio, argilla e sali minerali da cui nascono vini aromatici e profumati.

Quello che viene seguito con meticolosità e rispetto della tradizione in vigna viene poi lavorato con altrettanta cura e attenzione in vasche di acciaio a temperatura controllata, poste in una costruzione poco distante dalla grande casa padronale. Sembra di entrare in un laboratorio, ma di freddo e artefatto non c’è proprio nulla: la chimica e la modernità della strumentazione servono esclusivamente per garantire la purezza del prodotto e l’efficienza delle vasche. Basta infatti attraversare il cortile, tra arbusti e piante locali per entrare nel cuore vero dell’azienda: la sala degustazione e la cantina delle botti dove riposano anche i rossi più importanti come il Dautore (un blend di sangiovese, merlot e alicante in percentuali diverse ogni anno) e il merlot Sotto La Quercia e il Maremmano.

Durante la degustazione nella barricaia, davanti a un ricco tagliere di salumi e formaggi toscani, Francesco ha estratto direttamente dalla botte il merlot ed il sangiovese in purezza, raccontandoci le peculiarità e come sono arrivati ad avere profumi e gusto davvero eccellenti.

Ma prelibatezze a parte, quello che mi ha lasciato l’incontro con Francesco e questa piccola azienda gioiello, è la certezza che se si fa il proprio lavoro con amore e perseveranza si hanno sempre dei risultati: la complessità dell’uva e la generosità di chi la produce la ritrovate nel bicchiere. Lo so, lo dico spesso, ma dico davvero.

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