Il viaggio nel piatto #11 – Gnudi Toscani

Che fastidio quando nella padella si aprono i ravioli e esce tutto il ripieno! Con gli “gnudi” il problema non si pone perché è proprio il ripieno il protagonista di questo primo piatto della tradizione contadina toscana. Tipico delle zone di Siena e Grosseto, il nome deriva dal dialetto della regione e indica una cosa “nuda” e infatti con pochi semplici ingredienti prepariamo il classico ripieno dei ravioli ma senza il rivestimento di pasta. È una ricetta facile, gustosa e insolita e per favore non chiamarli gnocchi, loro sono ravioli “gnudi”.

Cosa ci serve per preparare gli gnudi per 4 persone?

250 gr di spinaci – 250 gr di ricotta fresca – 30 gr di parmigiano o grana grattato – 1 uovo intero – 1 spicchio di aglio –  olio extra vergine di oliva, farina 00, noce moscata sale e pepe, tutto q.b. – burro e salvia per il condimentto.

Pulisci, lava e asciuga gli spinaci freschi e falli appassire in padella con l’olio e lo spicchio di aglio. Quando sono insaporiti e ben appassiti, toglili dal fuoco e elimina l’acqua in eccesso strizzandoli per bene. Tagliali fini e unisci la ricotta, un pizzico di sale e di pepe, il formaggio, l’uovo e un po’ di farina per amalgamare bene il tutto. Con il composto fai delle palline grosse come noci, passale nella farina e mettile per qualche minuto a riposare in frigorifero. Cuoci gli gnudi in acqua bollente salata e nel frattempo prepara una padella con burro e alcune foglie di salvia: quando gli gnudi vengono a galla sono pronti per essere passati nella padella con il burro per insaporirli, muovendoli delicatamente per non sfaldarli.

Vanno mangiati caldi caldi, magari con un’altra manciata di formaggio grattato che non guasta mai.

E cosa beviamo?

Gli “gnudi” sono perfetti in un menù leggero e si abbinano bene con secondi piatti di carni bianche o pesce. Quindi direi che il vino perfetto per tutto il pasto, che esalta il gusto semplice di questo piatto è un buon vermentino, così stiamo in Toscana: con Le Gessaie della cantina Le Sode di Sant’Angelo non ti sbagli.

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