Bollicine, non è solo una questione di metodo

Vi ricordate quando abbiamo parlato di bollicine? Se è chiaro che non sono tutte uguali e che quello che principalmente le distingue è il metodo, cerchiamo adesso di capire meglio cosa distingue uno Spumante da un Prosecco o un Franciacorta da uno Champagne.

Di solito si definisce Spumante un vino frizzante e quasi tutte le regioni italiane lo producono. Oltre ai DOCG metodo classico dell’Oltrepò Pavese prodotti soprattutto con Pinot nero o il Trento DOC, sempre un metodo classico prodotto in genere con Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Nero e Meunier in percentuali variabili, possiamo trovare anche nell’Alta Langa piemonetese spumanti a base di Chardonnay e Pinot nero, spesso millesimati. Anche i vitigni meno noti si prestano alla spumantizzazione come la Ribola Gialla in Friuli-Venezia Giulia , la Falanghina in Campania, l’Erbaluce in Piemonte o il Pigato in Liguria.

Il Prosecco è un vino bianco prodotto con il vitigno Glera, presente soprattutto in Veneto, che può essere vinificato sia fermo che spumante, utilizzando il Metodo Charmat. Il Prosecco solitamente ha una bollicina rapida e non troppo fine ma al naso è inconfondibile, con il suo buon profumo di fiori e frutta e note di rosa, gelsomino, mela, pera, cedro e melone e il suo gusto deciso. Le zone DOCG sono quelle collinari nel trevigiano del Presecco di Conegliano e Valdobbiadene e del Prosecco dei Colli di Asolo dove si trovano terreni meglio esposti, a una maggiore altitudine e con il microclima ideale. La resa in queste zone è certamente minore rispetto alle zone pianeggianti ma è un vino non banale. Il Prosecco Cartizze merita una menzione a parte perché è prodotto solo in una enclave di poco più di 100 ettari a S. Pietro di Barbozza, nel comune di Valdobbiadene.

Franciacorta e Champagne sono zone di produzione che danno il nome ai vini spumanti che vi si producono e che utilizzano entrambe il Metodo Classico, detto rispettivamente Franciacorta e Champenoise.

Con la parola Franciacorta si descrive contemporaneamente la zona di produzione tra le colline del bresciano e la parte inferiore del lago di Iseo, il metodo di vinificazione e il vino spumante DOCG prodotto con uve Chardonnay, Pinot Nero e Pinot Bianco, fino a un massimo però del 50%. Il Franciacorta ha una bollicina che sale lentamente, sottile e persistente con profumi di lievito, biscotti, pane tostato e crema, leggermente speziato.

Il corrispettivo francese è lo Champagne, vino spumante prodotto nell’omonima regione a nord-est di Parigi con Metodo Classico detto Champenoise. Le uve utilizzate il Pinot Noir, il Pinot Meunier, vinificati in bianco, e lo Chardonnay. Ogni Maître de Cave ha la sua ricetta segreta per il liqueur d’expedition, la miscela di lieviti naturali, sali e zuccheri che di solito viene aggiunto al vino dopo un lungo periodo di maturazione e un meticoloso procedimento .

Oltre al metodo di spumantizzazione e alle zone di provenienza, un’altra caratteristica per distinguere i vini spumanti sono le denominazioni che indicano la quantità di zucchero presente nel vino che troviamo sempre sull’etichetta: espresso in grammi/Litro. Ogni produttore con metodo classico decide la concentrazione del liqueur d’expedition, sulla base dello stile che ogni tipologia di spumante deve avere.

Lo schema qui sotto può aiutare a orientarsi nella scelta:

  • Dosaggio Zero o Pas Dosé  (residuo tra 0 e 3 g/L) come dice il nome a questi spumanti non viene aggiunto zucchero. sono spumati secchi e decisi, un esempio su tutti il Franciacorta.
  • Extra Brut ( residuo < 6 g/L) sono spumanti secchi con note acide
  • Brut (residuo < 12 g/L) uno spumante con un sapore pieno, leggermente acidulo e un poco fruttato, adatto a tutto pasto, come il Prosecco Conegliano Valdobbiadene.
  • Extra dry (residuo tra 12 e 17 g/L) sono spumanti più morbidi rispetto ai Brut
  • Dry o Sec (residuo tra 17 e 32 g/L) come il Prosecco Conegliano Valdobbiadene: un vino dolce ma non da dolce, ottimo con la frutta.
  • Demi-sec (residuo tra 33 e 50 g/L) sono spumanti da dessert, perfetti con dolci e biscotti
  • Dal 2008 i Franciacorta Satèn (residuo max 20 g/L) sono dal 2008 una nuova categoria di spumanti con spuma fine, morbida, setosa e un gusto elegante

Ora resta solo da scegliere e stappare!

 

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